29 luglio 2022 21:30(GMT+01:00)
Santuario - Parco Archeologico di Naxos-Taormina
di Claudio Collovà da La terra desolata di T.S. Eliot(1922) Claudio Collovà voce recitante Giuseppe Rizzo live electronics
di Claudio Collovà
da La terra desolata di T.S. Eliot(1922)
Claudio Collovà voce recitante
Giuseppe Rizzo live electronics
The Waste Band
Giacco Pojero fisarmonica e voce
Nino Vetri sax e voce
Marco Monterosso chitarra
Antonella Romana tromba
Simone Sfameli batteria
Luca La Russa basso
Produzione: ECU European Culture University
Cento anni dalla pubblicazione di The Waste Land, il grande poema di T.S.Eliot. Sembra che l’incapacità di rigenerarsi della vecchia società occidentale del 1922 riguardi anche l’attuale, e che il segno profetico delle torri che crollano nelle metropoli, sia ormai solido immaginario delle nostre coscienze. La religiosità affoga tra superstizioni e convenienze ancora oggi, e Tiresia sarebbe testimone di una vera e profonda mancanza di spiritualità diffusa. La versione che presentiamo è una suite musicale, con le meravigliose parole del poema. La terra desolata è un luogo di suoni, rumori, canzoni, canzonette, opera lirica, classica, ballate e filastrocche, e il suo immaginario musicale si moltiplica con il tempo delle scene, della sfilata continua delle figure che popolano gli infiniti luoghi e paesaggi, dei repentini cambi della history, degli accenti del verso poetico. La musica della Waste Band (nome provvisorio per l’occasione) di Giacco Pojero e Nino Vetri da sempre ha accompagnato le mie escursioni sul poema, e hanno entrambi composto e suonato da attori in scena le liriche del mio primo spettacolo, La terra desolata del 2002. Da lì nascono, ma nel tempo hanno raggiunto autonomia musicale e sono state suonate in moltissimi dei loro concerti. E Giuseppe Rizzo ha felicemente composto tutti i paesaggi musicali dei miei ultimi lavori teatrali, e continuiamo qui la nostra personale indagine. Una combinazione di artisti, compagni di viaggio, che varia sempre in questa terra di scoperte infinite. Il grido Shantih! Shantih! Shantih!, che conclude il poema e che risuona oggi più inascoltato che mai, forse supera ancora tutta l’umana comprensione. Proveremo a cantarlo!
[Claudio Collovà]
Molti dei suoi lavori sono stati presentati in festival internazionali di teatro in Italia e in Europa. La sua poetica, principalmente legata alla pittura ed alla fisicità dell’attore, si incrocia spesso con la danza e trae origine da fonti di ispirazione non solo teatrali. La sua indagine sui grandi autori del ‘900 è stata incessante negli ultimi anni, con spettacoli da Rilke, Kafka, Joyce, Eliot, D’Arrigo, Samonà, Perriera, e il suo ultimo in ordine di tempo, Viaggio al termine della notte di Céline. È docente di regia presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e Palermo. Da quest’anno è direttore artistico del Segesta Teatro Festival. A Palermo ha fondato con Miriam Palma e Alessandra Luberti, Area Madera, studio di arti sceniche.